Processione del 28 settembre "Festa tradizionale degli Alberobellesi"
e scene descritte nella processione del mattino si ripetono il pomeriggio del giorno successivo nella processione serale del 28 settembre. Sui gradini della basilica i fedeli si accalcano in attesa della seconda processione. Sono persone di ogni età che sfileranno lungo un nuovo percorso, e daranno vita a quella che sarà la lunga intorciata, un fiume di candele con lo stoppino che fa tremolare la fiammella. Precedono le statue, il verscovo di Conversano e le molte autorità del circondario, con i loro variopinti gonfaloni, invitate dal Comitato Feste Patronali.
Ad animare il silenzio, dopo l'uscita delle sacre immagini al suono festoso delle campane e della banda musicale che ripete l'inno del mattino, sono le preghiere che si ascoltano dagli altoparlanti e, nell'intervallo, la banda riaccende gli animi in maniera festosa, intonando talvolta marce profane. In largo Martellotta un tempo si sostava; i santi apprezzavano la fragorosa esplosione di fuochi sul piazzale della bascula [5].
Quando le statue compaiono nella piazza grande e nell'immensa folla che trabocca da ogni angolo c'è apprensione e nei volti la fede, la seconda banda dall'alto della cassa armonica inizia ad intonare una nuova marcia, e intanto si ascoltano gli spari di fuochi e si innalzano palloni areostatici.
Approssimandosi le statue al piazzale Curri, antistante la cattedrale, i partecipanti che hanno dato origine all'intorciata, si ritrovano pigiati gli uni agli altri nel muto linguaggio della fede. La benedizione del Vescovo, dopo il panegirico di san Cosma e di san Damiano, è il preludio che le statue verranno risollevate, e, senza voltare le spalle ai fedeli, saranno accompagnate nella cattedrale e collocate dietro l'altare maggiore per rimanervi ancora per altri trenta giorni, prima di essere riposizionate nella loro edicola.
@ Francesco Pinto, 2016