Processione del 27 settembre, "Festa tradizionale dei Pellegrini" - La Festa dei Santi Medici di Alberobello - Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano-La Basilica

Patroni di Alberobello
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Centro Studi Internazionali Pierre Julien
titolo del sito del comitato feste patronali di Alberobello
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ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Processione del 27 settembre, "Festa tradizionale dei Pellegrini"

consuetudine che la processione del 27 settembre qui ad Alberobello inizia con l'uscita dei simulacri alle ore 11:00. La tradizione vuole che le due statue dei Santi Medici non escano mai insieme dalla chiesa e che quella di San Damiano preceda quella del gemello Cosma; i fedeli vedono venir fuori dalla basilica san Damiano che precederà lungo tutto il cammino il gemello.

Con la riforma del Calendario Liturgico, che venne accolta nel 1973, il dies natalis, ossia il giorno della morte sulla terra e della nascita in cielo, lo si volle anticipato al 26 settembre; contrariamente ai festeggiamenti ufficiali, qui ad Alberobello resta ferma la data 27 settembre, forse per speciale autorizzazione dell'allora vescovo mons. Antonio D'Erchia. Per quanto riguarda la disposizione dei Santi in processione si racconta che in passato, molto probabilmente per un fatto fortuito, san Damiano uscì dopo il gemello Cosma, ebbene in tale occassione, a detta di chi vi ha assistito, l'avvio non è avvenuto per essersi le statue appesantite al punto tale da non permettere di avanzare d'un passo, come se fossero state inchiodate. Allo stesso modo i santi immobilizzarono i cavalli dei vicini Martinesi che, nottetempo, tentarono di trafugare le statue dalla chiesa e, nonostante le nerbate, i destrieri non si mossero [5].

Damiano, quindi, in Alberobello precede Cosma tra ali di folla plaudente e tripudi di canti per il lingo percorso che dura due ore. Per diversi anni mons. Cosmo Francesco Ruppi, arcivescovo metropolita di Lecce e nativo di Alberobello, ha presenziato alla processione reggendo le reliquie e benedicendo la moltitudine che si accalcava al passaggio della processione, che, avanzando lentamente, permetteva di alternarsi ai Cavalieri, prima sotto l'una e poi sotto l'altra statua.



© Francesco Pinto, 2016
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