La Copeta - La Festa dei Santi Medici di Alberobello - Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano-La Basilica

Patroni di Alberobello
Patroni di Alberobello
Centro Studi Internazionali Pierre Julien
titolo del sito del comitato feste patronali di Alberobello
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ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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La Copeta

FESTA CIVILE
ntensa e melata è la fragranza che inebria l'angolo di piazza del Popolo, accanto a Cose Belle, la profumeria di Dino Sgobba, al quale mio nonno Giovanni Chirico (1913-1996) è stato legato da profonda amicizia, come lo è mio padre Pietro. Nonno Giovanni, di cui porto il nome, è stato maestro di copèta, i cupitari ne sono gli artefici. Fu Filiandro Furlaro di Franca villa Fontana che, nel 1912, al Salone Internazionale di Parigi, presentò, e fu subito successo, premiato con medaglia d'oro, un dolce francavillese, i confetti bianchi arricciati, i ricci, ideatore il padre sul finire dell'Ottocento. Nel nostro tempo sono prodotti nel periodo di Carnevale, mentre la copèta e i torroncini a partire dall'Ascensione, e i giovani li regalano come pegno d'amore alle proprie ragazze, le quali hanno proweduto a offrire a Pasqua la palomma, dolce casereccio awolgente un uovo sodo.
Alberobello ha avuto e continua ad avere da moltissimi anni una bancarella dove poter assaporare le mandorle che bene si combinano con lo zucchero, creazioni di una pasticceria povera, come i torroncini, i croccanti, i torroni bianchi e i mostaccioli. Da quando il nonno non è più, mio padre Pietro ne continua la tradizione e prepara i ricci tipici con le mandorle che vengono calate in una conca di rame legata con corde al soffitto, al caldo sulla brace, tenuta in movimento lento e oscillatorio. A quest'uomo il Comitato Feste Patronali di Alberobello ha consegnato, nel 1987, il diploma di merito con medaglia d'argento che gelosamente è in bella mostra in casa con la seguente motivazione: A Pietro Tardio di Francavilla Fontana, artigiano della copèta per i meriti artistici e il rispetto delle tradizioni [26].

A proposito di copèta , il termine, che deriva dall 'arabo qubbiat' (mandorlato), sta ad indicare la lunga preparazione che dura fino a sette ore di un prodotto finale di miele, di anice, di noci , di mandorle in uso in Lombardia, in Piemonte, in Abruzzo, in Puglia, in Calabria e in Sicilia, i cui dolci sono noti con altre varianti del nome, cupèta, cubbaita , copàta.
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